DA RODI GARGANICO AL TRABUCCO DA MIMI'

Un giro sul Gargano anche se lavorativo diventa comunque una vacanza , soprattutto in primavera inoltrata.
Decido di rimanere e  di godermi un ponte di inizio giugno , con la complicità , di  una temperatura ormai estiva , e la compagnia di un'amica , a Rodi Garganico . Piccola cittadina , arrampicata su un promontorio fa parte del Parco Nazionale del Gargano . Mi trovo un piccolo albergo a ridosso del porticciolo , camera con vista mare che al mattino ti riconcilia con pensieri e fatiche . La spiaggia al fianco del porto è veramente immensa e una brezza piacevole aiuta a sopportare il caldo inusuale per il periodo .
Mi godo il mare , faccio tappa al ristorantino del lido , e confermo la mia opinione : I pugliesi hanno una buona cultura dell'accoglienza turistica .





Trascorro così la giornata in attesa che venga sera per godermi la cena , in un posto consigliatomi da un' amica. Prenotato ho prenotato e verso le 19,00 prendo la macchina e mi dirigo verso San Nicola di Peschici . Sono pochi km da Rodi ma i tornanti rendono il tragitto lento e in fondo che fretta c'è , sono in uno stato di rilassamento mentale e cerco di godermi il viaggio. Una parte della  foresta Umbra ombreggia l'asfalto e rende sopportabile i 29 gradi segnalati sul cruscotto dell'auto 
L'appuntamento non è solo con la cena , ma soprattutto con il tramonto che mi dicono sia veramente spettacolare qui .


Ci siamo finalmente , troviamo posto per l'auto a fatica , è pieno di gente che arriva fin qui per godersi il tramonto e la buona cucina di " Al Trabucco da Mimì" . Mi sovviene una analoga situazione , fatte le debite differenze , di quando anni fa approdai alle Key West dove ogni sera si consuma lo stesso rito , una marea umana che corre ad ammirare il dio Ra, chissà cosa ne penserebbero gli antichi egizi !




Entriamo in questa struttura tutta in legno che sembra abbarbicata sulla  bassa scogliera  su cui un pò più avanti troneggia un trabucco di legni sbiancati dalla salsedine e dal sole . Un terrazzo proteso verso il mare come una antica nave con la prua verso l'infinito  . Dei legni che si stagliano verso il cielo , come alberi maestri da cui pendono una miriade di fili, quasi eterei sullo sfondo dell'orizzonte che comincia a colorarsi di sfumature aranciate miste a pennellate di azzurri e di blu .
Uno spettacolo !
Su una parete che delimita la cassa c'è una lavagna che spiega l'organizzazione . Si va al banco , si conferma la prenotazione intanto che si fa la fila si sceglie cosa mangiare e cosa bere, dopodichè si viene forniti di posate , tovaglietta , bicchieri secchiello col vino o altre bibite .
Ti viene assegnato un tavolo e ti siedi con comodo ad ammirare il panorama , nell'attesa che ti servano le pietanze scelte . Devo dire che tutto va alla perfezione , scorre come un ingranaggio ben oleato .
Il Trabucco è di Mimì , un giovane signore che ha superato gli ottanta . Occhietto vispo che ti scruta irridente e che della vita deve aver visto mille sfaccettature . Intanto di una cosa bisogna dargli atto , che inventandosi il ristorante in questo posto è risucito a operare un connubio perfetto tra tradizione , quella del trabucco , e creatività , in cucina e con l'osservazione del tramonto . Se non prenoti non mangi e vale la pena . I prezzi sono veramente onestissimi e il cibo è superlativo . Piatti che nell'apparente semplicità rivelano un'attenta  ricerca nella  materia prima , e la curiosità della sperimentazione , dovuta di certo al passaggio di timone da Mimì a Domenico il nipote .




Giovanissimo chef , 25 anni , che insieme alla sua brigata propone piatti che sanno unire con sapienza i prodotti del territorio , la storia degli stessi e l'innovazione dei nostri tempi . Una tagliata di cefalo con salicondra , o asparagi di mare, delle polpettine di pesce fantastiche abbinate a una crema di sedano rapa ,una fritturina di pescato del giorno deliziosa e delicata, ostriche di ottima qualità . Una magia nell'aria , nel panorama e nei piatti .







Ci versiamo il  Bombino nei calici e raggiungiamo l'estremità del trabucco e attendiamo la magia del sole che si adagia sulla linea dell'orizzonte fino a scomparire tra le onde piatte della sera .






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