Cosenza 20 settembre 2010
















Mancavo da qualche anno a Cosenza, ed ho riscoperto una città. Sorprendente, lungo il corso principale , trasformato in isola pedonale, il MAP . Un vero e proprio museo all'aperto con statue di incalcolabile valore donate alla città da Carlo Bilotti , ricco imprenditore cosentino , collezionista famoso e molto legato alla sua terra d'origine. Ero veramente incredula mentre mi raccontavano la storia della donazione , pare che nella giunta comunale molti fossero avversi alla collocazione delle statue , tanto che si erano offerti di prendersele sia Roma che Londra... Cose da pazzi e tutto perchè si era chiesto di intitolare al donatore una piazza. Molti cosentini lamentano la totale incapacità di certi assessori ad incentivare il turismo locale e si rimpiange il defunto sindaco Mancini , che pare stesse lavorando bene in tal proposito. In questo periodo il corso è in piena ristrutturazione e molte delle statue sono avvolte dal cellophan e non sono situate nella posizione prevista . Ma immaginate di percorrere il Corso e incontrare durante la vostra passeggiata opere come San Giorgio e il Drago di Salvador Dalì,
Ettore e Andromaca di G.De Chirico o la Grande Bagnante di Emilio Greco , per citarne alcune. Il bello è che non dovrete far code, nè sarete legati ad orari , queste opere sono fruibili da chiunque a qualsiasi ora del giorno e della notte, veramente uno spettacolo mozzafiato . Peccato che molti cittadini sembra non si rendano conto , un Corso così sporco è la collocazione meno adatta a tali opere e sembra mortificare la bellezza e l'imponenza delle statue.Spero che sia dovuto solo ai lavori in corso !Ma come si fa mi chiedo a non farne il punto focale per attirare turisti , tra l'altro abbinato al favoloso centro storico di Cosenza vecchia , veramente imponente e spettacolare, permetterebbe di offrire ai visitatori un pacchetto culturale di almeno tre giorni di cultura ed emozioni.
La sera dopo un bel giro di lavoro a Rossano, Corigliano , Altomonte ci siamo ritrovati all
"Antica locanda dal povero Enzo " una trattoria calabro-toscana. Locale piccolo da circa 30 posti , accogliente , atmosfera molto rilassata, personale in sala competente e compito, anche troppo sinceramente. Ottime le carni, curati gli antipasti e di qualità, e i dolci veramente notevoli, il soufflè di gianduia divino , mi ha emozionato. Pochi vini scelti, di qualità, da provare al calice ,in modo da abbinare alle pietanze il giusto bere. Se non fosse stato per la prosopopea veramente esagerata del personale me la sarei goduta di più. Qualcuno dovrebbe dire ai ragazzi che si può essere competenti anche senza essere pesanti. Però alla fine mangiato bene , bevuto bene e il prezzo veramente giusto , due antipasti , ovole all'insalata, porcini grigliati , 2 tagliate e dolci, acqua e vino 50,00 euro. Mi è piaciuto molto il vino bianco delle cantine Russo e Longo , Malvasia e Sauvignon IGT Calabria Bianco. Pofumato , intenso , fruttato, di colore giallo dorato , mentre sulle carni un calice di Magliocco del 2007 , 8mesi di barrique , giovane e tannico , che si è ben armonizzato con i sentori della tagliata, cotta sulle braci di legno del camino a vista.

Commenti

  1. Gran bella descrizione di una città che non viene molto considerata, ma è fascinosa.
    Ottima relazione di una cena e di una degustazione.
    E' la prima volta che leggo dei tuoi viaggi. Complimenti.
    Arturo

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