13 luglio Da Palermo a Piazza Armerina



Martedi 13 luglio
Palermo è una città che mi sorprende ogni volta.Arrivo nel primo pomeriggio , la città mi accoglie con un calore velato , umido e assonnato . Il mio collaboratore è già in attesa davanti all'uscita dell'aeroporto , via subito verso il primo appuntamento di lavoro . Attraversiamo tutta la nuova zona della città e ci fermiamo dal nostro cliente.E' veramente tremendo lavorare con questo caldo , per fortuna gli uffici sono climatizzati .Usciamo dopo tre ore e continuiamo con queste soste già programmate fino alle 20,00. Ah finalmente un attimo di relax , Il bello dell'estate è che finisci di lavorare ed è ancora giorno .Ho una mezz'ora di spazio solo per me , vedo un calessino , intanto siamo nel centro storico della città , e decido di farmi portare a visitare almeno Via Maqueda in maniera inusuale , ho voglia di fare la turista. Contratto il prezzo con il cocchiere e via si va in calesse . Mi diverto come una bambina . Mentre gli zoccoli battono ritmicamente l'asfalto caldo , e quasi liquefatto,ammiro incantata gli edifici barocchi che costeggiano la strada , fatta costruire nel XVI secolo dal vicerè da cui ha preso il nome. Arriviamo all'incrocio con il Cassaro e mi ritrovo davanti
i Quattro Canti , che delimitano i quattro quartieri del centro . Maestosa questa piazza ottagonale . Peccato il poco tempo, ho ancora tanta strada da fare .

Riprendiamo la macchina e ci avviamo , maciniamo km costeggiando a tratti il mare, il paesaggio è aspro , rude , assetato.La meta finale per questa sera è Piazza Armerina , in provincia di Enna .

Finalmente ci siamo , il centro della Sicilia, tornanti , strade solinge e a tratti tortuose attraversano campi che recano le tracce della mietitura, biondi e ormai stopposi . Piazza Armerina è la città dei mosaici, ma non avrò tempo per visitarla....Ho fame , a pochi metri dell'albergo che mi ospita , un ristorantino dal nome veramente strano "Al Fogher", situato in un ex casello ferroviario, sorprendente che lo chef si chiami Angelo Treno :)). gli amici mi assicurano che qui troverò di che soddisfare la mia curiosità in campo gastronomico. L'ambiente è accogliente , la moglie dello chef ti accoglie con cordialità .

Sfoglio il menù e opto per il tris del buongustaio , ci sono degli elemnti che mi piacciono e mi incuriosiscono, il patè de fois gras consfoglia croccante , il coniglio in pasta fillo dal sapore fumè, le delicatissime sfoglie di vitello con lamponi e l'insalatina con arance . Accompagniamo il tutto con ..meraviglie delle meraviglie ..uno die miei rosati preferiti "Osa" delle cantine Calì. L 'etichetta recita "questo non è un vino tranquillo" , ed effettivamente non aspettatevi il solito rosato, questo ha carattere , profumi intensi e persistenti , gusto deciso ....oserei dire che è un rosso "drago" travestito da "angelo rosa".. non me ne vogliano gli esperti se non uso un linguaggio convenzionale , ah ma io non lo sono ; come dico sempre io vivo di sensazioni, sono una passionaria , e soprattutto quando mangio o bevo uso tutti i miei sensi , e mi diverto a farlo .

Comunque questa sera i miei sensi li ho deliziati , giusto premio per una giornata davvero campale .

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